Gestione delle colture di copertura

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L'erosione del suolo è un processo naturale notevolmente accelerato dall'uso del suolo e dai cambiamenti climatici ed è una delle questioni più importanti che deve essere risolta per raggiungere la sostenibilità negli agroecosistemi. Nell'area mediterranea i vigneti sono uno degli usi del suolo responsabili di maggiori perdite di suolo. Il metodo tradizionale di coltivazione della vite, dove l'acqua è un fattore limitante, è su suoli nudi; inoltre l'elevata meccanizzazione delle diverse operazioni porta a trasformare i terreni e riorganizzare gli appezzamenti.

Ne risultano terreni coltivati ​​con profili alterati, compattazione del suolo, minor contenuto di sostanza organica, scarsa struttura (diminuzione della stabilità degli aggregati del suolo) e basse capacità di infiltrazione: in queste condizioni i terreni del vigneto sono più suscettibili ai processi di erosione, soprattutto negli appezzamenti collinari dove l'orientamento dei filari è lungo le linee di pendenza. I cambiamenti climatici rappresentano ulteriori minacce per il degrado del suolo: con il riscaldamento globale l'aumento di eventi estremi (precipitazioni con maggiore intensità di pioggia) può causare ulteriori impatti negativi con minore accumulo di acqua nel terreno, più deflusso e maggiore erosione del suolo. Inoltre, temperature più elevate accelerano i processi di decomposizione e quindi la perdita di materia organica, con conseguente perdita di fertilità ed effetti negativi sulla disponibilità di umidità del suolo.

Il mantenimento di un'elevata stabilità degli aggregati nei suoli è essenziale per minimizzare l'erosione del suolo e per migliorare lo stoccaggio dell'acqua: una buona struttura del suolo è una caratteristica estremamente importante per sostenere la produttività agricola. L'aggregazione delle particelle di terreno può essere rapidamente aumentata adottando una essenza di copertura del vigneto. Questo metodo è ampiamente utilizzato nelle aree temperate europee (con frequenti piogge estive) per creare un equilibrio ecologico e gestire il vigore vegetativo della vite, ma rimane ostacolato nelle aree semi-aride (con scarse precipitazioni estive e alta domanda evaporativa) perché le colture di copertura competono per l’acqua del suolo, determinando un maggiore stress idrico della vite e di conseguenza una minore crescita e resa.

La coltura di copertura è una copertura verde vivente (manto erboso, seminato o naturale) piantata tra (e talvolta anche sotto) i filari, al fine di migliorare la gestione del vigneto e le proprietà fisiche e biologiche del suolo. Esistono diverse pratiche di gestione della copertura:

  • Una copertura vegetale naturale o permanente negli interfilari con specie perenni, tipica dei climi temperati e dei terreni fertili; le graminacee vengono pacciamate più volte durante la stagione vegetativa e non è richiesta la lavorazione del terreno (solo nelle fasce sotto il filare in alternativa al controllo degli erbicidi).
  • Colture di copertura seminate e lavorate ogni anno (sovescio): una semina post-raccolta di colture di copertura (in autunno o in tarda estate) con una miscela di leguminose ad altre essenze; la scelta della miscela di semi dipende dalla fertilità del suolo e dal grado di competizione con le viti desiderate.
  • Gestione del terreno con non-lavorazione con specie di copertura annuali riseminanti o con colture di copertura annuali non autoseminanti (semina in autunno e in primavera la colture di copertura viene falciata e lasciata a giacere sulla superficie del suolo).

In generale, le colture di copertura in vigneto possono:

  • proteggere il suolo dall'erosione;
  • amentare la materia organica e migliorare la struttura del suolo;
  • migliorare la capacità di ritenzione idrica del suolo e ridurre la perdita d'acqua per evapotraspirazione;
  • migliorare la biodiversità (vegetale, animale e microbica);
  • fornire una solida base per le macchine operatrici in caso di pioggia;
  • regolare la crescita della vite e, talvolta, migliorare la qualità dell'uva e del vino.

Tutte le gestioni che implicano la conservazione del suolo rappresentano una concreta strategia di adattamento ai cambiamenti climatici, aumentano la resilienza e riducono la vulnerabilità del sistema viticolo di alcune aree specifiche.

 

Riferimenti:

Amezkeka E (1999) Soil aggregate stability: a review. Journal of Sustainable Agriculture 14, 83-151

Baiamonte, G.; Minacapilli, M.; Novara, A.; Gristina, L. Time scale effects and interactions of rainfall erosivity and cover management factors on vineyard soil loss erosion in the semi-arid area of southern Sicily. Water 2019, 11, 978

Medrano, H., Tomás, M., Martorell, S., Escalona, J.M., Pou, A., Fuentes, S., Bota, J., 2014. Improving water use efficiency of vineyards in semi-arid regions. A review. Agron. Sust. Dev., 1–19

 


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