Introduzione di nuovi cloni o varietà adatte al cambiamento climatico

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Poter cambiare le varietà di uva in un vigneto è una leva potenzialmente importante per adattarsi al cambiamento climatico.

La scelta di un vitigno permette di far fronte a diversi effetti del cambiamento climatico: siccità, eccessi di calore, anticipo fenologico, cambiamenti nella composizione dell'uva (più zucchero, meno acidità), attacchi di insetti/malattie. È quindi possibile aumentare la resilienza dei vigneti modificando i vitigni secondo i contesti locali.

In uno stesso terroir, diverse strategie sono allora possibili, coinvolgendo viticoltori, vivaisti, consulenti tecnici e il trasferimento tecnologico:

  • modificare la proporzione dei vitigni esistenti mantenendo quelli che sembrano più adatti, per esempio nella regione di Bordeaux riducendo la proporzione di Merlot a favore del Cabernet Sauvignon, una varietà più tardiva.
  • Utilizzare la variabilità genetica esistente all'interno della stessa varietà, selezionando cloni più adatti, per esempio in Borgogna per il Pinot Noir.
  • modificare il portainnesto mantenendo gli stessi vitigni, per giocare in particolare sull'adattamento alla siccità
  • esplorare le "vecchie viti" nelle collezioni o nelle case di alcuni viticoltori, per esempio cercando varietà che erano state scartate perché troppo tardive (difficoltà a raggiungere la maturità) e facendo riferimento a una storia locale a cui alcuni consumatori sono sensibili
  • testando e importando varietà di uve coltivate in altre regioni, per esempio più calde e secche. Esperimenti individuali o collettivi sono condotti in questa direzione in molti vigneti (progetto Vitadapt a Bordeaux).
  • utilizzare nuove varietà create dalla ricerca, in particolare ibridi resistenti alle malattie che abbiano anche caratteristiche interessanti per l'adattamento al cambiamento climatico

Anche se "la" varietà che soddisfa tutti questi criteri è senza dubbio utopica, nuove prospettive si aprono grazie ai progressi dell'ecofisiologia e della genetica. Il sequenziamento del genoma della vite è stato effettuato nel 2007, rendendo possibile caratterizzare meglio le varietà di uva esistenti e accelerare la selezione varietale (convenzionale) identificando direttamente i geni associati alle caratteristiche ricercate. Tuttavia, è anche necessario contare sull'esistenza di una grande diversità di varietà, una gran parte delle quali si trova nelle collezioni.

 


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