Sperimentazione collettiva

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Modalità d'azione risultante dalla pratica scientifica, la sperimentazione collettiva si sta diffondendo in diverse situazioni: innovazione, mondo normativo, politiche urbane, gestione delle crisi, ecc. In tutti questi ambiti, essa contribuisce a rinnovare i formati dell'azione organizzata, al di là delle opposizioni tra pianificazione e improvvisazione, azione centralizzata e iniziativa locale, regime amministrativo e coordinamento del mercato.

La sperimentazione deve essere pensata nel tempo. Alcune zone permettono oggi di testare nuove pratiche, metodi di gestione o nuovi vitigni. Queste aree di sperimentazione e dimostrazione producono una conoscenza significativa che va a beneficio di tutta l'industria del vino. Questi esperimenti sono importanti per impostare l'adattamento al cambiamento climatico alla scala del settore viticolo regionale.

Risulta essenziale coinvolgere i produttori sia nella progettazione di prototipi sperimentali che nella conduzione e nel pilotaggio dei test. Per fare questo, si possono organizzare eventi di co-progettazione che permettono di pensare collettivamente i sistemi di coltivazione testati all'origine. Al di là della ricchezza delle idee proposte, le sequenze di lavoro favoriscono (i) la presa in considerazione del quadro dei vincoli dei vigneti e (ii) l'appropriazione e la diffusione delle innovazioni da parte dei futuri utenti di questi ultimi. L'esperienza collettiva permette ai viticoltori di moltiplicare le loro sperimentazioni condividendo idee e costi.

Autrice: Maddy Tintinger (INRAE)


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